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Channel: clochard – La città nuova
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L’agente: “Con quella stampella il mendicante cercava di colpirmi”

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Torno sul fatto dei mendicanti in via Moscova raccontato l’altro giorno in questo blog, perché si è aggiunta la versione della Polizia locale, tramite l’assessorato alla Sicurezza del Comune, che riporto per intero. “Lo scorso 6 ottobre una pattuglia della Polizia locale in abiti civili ma con auto di servizio di passaggio in via Moscova è stata richiamata da alcuni cittadini all’altezza del numero 52 perché due persone in evidente stato di ubriachezza di origine romena, stavano discutendo fra loro molto animatamente.

Entrambi avevano in mano delle stampelle e si stavano colpendo con violenza tanto che uno dei due era ferito tra occhio e orecchio e perdeva molto sangue. I due agenti della pattuglia hanno chiamato un’ambulanza che ha caricato il ferito per portarlo presso l’ospedale San Raffaele.

Nel frattempo il secondo aveva cominciato a colpire con la mano le auto parcheggiate e si era spostato nel centro della strada rischiando di essere investito dalle auto di passaggio.

L’agente di pattuglia ha cercato di calmarlo, si è avvicinato ma l’uomo ha tentato più volte di colpirlo con la stampella. A questo punto è stato necessario togliergliela di mano e, in attesa di una seconda ambulanza che nel frattempo era stata chiamata, portarlo presso gli uffici della Polizia locale. fatti gli accertamenti, l’uomo è risultato avere già un provvedimento di allontanamento dal territorio italiano in quanto considerato altamente pericoloso. L’uomo ha poi rifiutato ogni cura medica che gli è stata offerta”.

Un racconto che riguarda anche il “prima” e il “dopo”, a cui non ho potuto assistere, nel quale quindi non posso che riporre fiducia.

Il gesto che mi ha colpito, l’allontanamento con violenza delle stampelle da una persona senza una gamba, che io ho visto quando era a terra, in un atteggiamento non offensivo, resta una pessima immagine, un atto estremo che – confidando nella versione integrale – spero sia stato davvero necessario.

Colpisce, in ogni caso, la grande partecipazione (della quale ringrazio), con tantissimi commenti e condivisioni, suscitata da questa storia, che probabilmente ha toccato sentimenti profondi (anche rabbie) e ha stimolato riflessioni.


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